Archivio per Aprile, 2020

  • Casi studio

    Caso studio – Acque del Chiampo S.p.A.

    RIASSUNTO

    Acque del Chiampo S.p.A. è una società di gestione dei servizi di acquedotto, fognature, depurazione e smaltimento fanghi, con oltre 40 anni di esperienza alle spalle.

    La sua missione è fornire ai cittadini servizi di valore nel pieno rispetto dell’ambiente e per ottenere questo risultato è indispensabile che gli spazi lavorativi siano molto efficienti e creino partecipazione tra le persone che vi lavorano.

    In linea con questi principi l’azienda si è rivolta a noi per la creazione di una sala riunioni che valorizzasse lo spazio architettonico esistente e non isolasse le persone.

    Ecco come abbiamo soddisfatto pienamente le aspettative di Acque del Chiampo S.p.A., aggiungendo un tocco di eleganza e arte.

    LA SFIDA

    Per la sede di Arzignano, Acque del Chiampo S.p.A. aveva bisogno di una nuova sala riunioni al piano terra, che valorizzasse al meglio lo spazio architettonico esistente, favorendo una maggiore partecipazione delle persone che vi lavoravano all’interno.

    La configurazione del piano terra della palazzina, destinata all’uso direzionale, vantava uno spazio molto vasto e luminoso, realizzato attraverso una composizione architettonica dalle linee pulite e con un uso proporzionato dei materiali.

    In posizione centrale spiccava la grande scala di salita al piano superiore, definita con il colore nero che indubbiamente rappresentava un punto focale di importanza nella lettura del vasto ingresso.

    Come tradurre al meglio tutti questi elementi in una sala riunioni ideale?

    INTUIZIONI

    Il nostro pensiero è stato di realizzare un luogo ”trasparente” che si andasse a collocare all’interno dell’ampio spazio, mediante l’utilizzo di linee architettoniche armoniose.

    Abbiamo deciso di sostenere il tetto e i relativi impianti presenti con delle colonne interne alla struttura, in modo da poter eseguire tutto il perimetro della struttura stessa in materiale trasparente.

    SOLUZIONE

    Abbiamo realizzato una struttura formata da pareti vetrate in doppia lastra su serramentistica di profili d’alluminio dalla sezione ribassata.

    L’assemblaggio è stato svolto a secco in opera, con colonnine tubolari dal diametro contenuto e profili perimetrali di copertura laminati a caldo, zincati e verniciati.

    La copertura, invece, è stata ordita con arcarecci in acciaio e pannelli rigidi di chiusura, finitura in lamiera metallica verniciata e spessori contenuti.

    All’interno dei controsoffitti in cartongesso è stata poi ospitata la rete impiantistica, gli apparati e i collegamenti tecnologici.

    Punto focale del progetto è stato l’assenza di spigoli interni ed esterni della nuova struttura, ottenuto con l’utilizzo di tubolari a sezione rotonda e lastre vetrate curve, abbinate alla calandratura dei profili metallici.

    RISULTATO

    L’opera ha soddisfatto le esigenze progettuali di Acque del Chiampo S.p.A., sia per quanto riguarda la natura architettonica sia per quella strutturale/statica.

    A conclusione del lavoro, avvenuta nel mese di Giugno 2019, la Direzione Lavori ha redatto il Certificato di Regolare Esecuzione e la Committenza ha attestato che il lavoro svolto ha soddisfano pienamente quelle che erano le aspettative per la creazione di una sala riunioni che, oltre a servire per incontri di lavoro, doveva aggiungere una nota di eleganza alla struttura esistente.

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  • Casi studio

    Caso studio – Bioteck S.p.A.

    RIASSUNTO

    Dal 1995 Bioteck S.p.A. produce dispositivi medici innovativi , con lo scopo di creare applicazioni chirurgiche di altissima tecnologia, semplificando il lavoro dei medici e migliorando la vita dei pazienti.

    L’azienda ci ha contattati per la creazione di una scala in ferro che collegasse l’atrio d’ingresso con la zona degli uffici dirigenziali (Riva presso Chieri, Torino).

    Ecco come abbiamo realizzato l’opera per Bioteck S.p.A., generando valore aggiunto alla loro sede e potenziando la loro immagine di azienda innovativa.

    LA SFIDA

    Il cliente, nostro storico cliente operante nel settore delle stampaggio di circuiti e schede elettriche, ci ha presentato il progetto assieme all’architetto Mateazzi.

    La richiesta riguardava la creazione di una scala molto importante per il Centro Polifunzionale di Produzione, Ricerca e Sviluppo, fornendoci però solo delle idee di massima.

    La struttura, oltre che per il suo aspetto funzionale, aveva come obiettivo il potenziamento dell’immagine dell’azienda e doveva sposarsi con il suo aspetto innovativo e tecnologico all’avanguardia.

    Come realizzare il lavoro perfetto, soddisfando questi requisiti?

    INTUIZIONI

    Questo lavoro ha sicuramente messo a dura prova le capacità tecniche della nostra azienda, specialmente viste le poche indicazioni che ci sono state fornite in partenza.

    Tuttavia, questo aspetto non ci ha impedito di elaborare un primo progetto, mostrando delle fotografie che mostravano la struttura in uno stadio ancora grezzo.

    In seguito a uno studio svolto assieme al cliente, è stata approvata la tipologia di struttura da realizzare.

    SOLUZIONE

    Abbiamo proceduto con i rilievi e la stesura del progetto costruttivo, avallato nei calcoli da uno studio di ingegneria del posto.

    La struttura da costruire è stata divisa in tre tronchi: una prima parte di partenza da terra, una seconda parte centrale agganciata a una struttura muraria esistente e una terza parte finale di sbarco al piano superiore.

    La prima e l’ultima parte sono state eseguite con un incastro alle due estremità di un tubolare 80×350 con spessore 10 mm, calandrato in modo ellittico e in andamento al dislivello da seguire.

    I parapetti, invece, sono stati eseguiti con delle lastre anticaduta in vetro.

    L’opera è stata costruita nella nostra sede e trasportata successivamente presso il cantiere, per poi essere assemblata sul posto.

    È stato inoltre predisposto un passaggio d’acqua sotto il pianerottolo centrale, che alimenta la fontana sottostante.

    Viste le importanti sezioni dei profilati si è deciso di ostruire i tubolari calandrando una serie di piatti, che sono stati poi rinforzati e uniti tramite saldatura.

    A opera compiuta sono state eseguite, con esito positivo, delle operazioni di collaudo con prove di carico.

    RISULTATO

    L’opera ha soddisfatto pienamente le esigenze di Bioteck S.p.A., dando valore aggiunto alla sua sede.(Riva presso Chieri, Torino).

    Il grande successo è dimostrato dal fatto che l’azienda ha inserito l’immagine dell’opera all’interno della pagina di presentazione del sito web.

    Di seguito la testimonianza dell’architetto Virginio Matteazzi, che ha sottolineato come il nostro lavoro sia stato svolto con grande passione e accuratezza:

    “Lungo sarebbe l’elenco di quanto realizzato per i clienti del mio studio dalla ditta Peronato Renato S.r.l., tutte opere eseguite con passione ed accuratezza, peculiarità proprie di un’impresa artigianale di vecchio stampo.

    Ne citerò una soltanto: una scala costruita per un’azienda di prodotti medico-sanitari ubicata nell’hinterland torinese. Questa scala, di riconosciuto pregio architettonico e di notevole impatto scenografico, è stata progettata per collegare l’ingresso-hall con il piano superiore degli uffici direzionali e di rappresentanza con l’intento di dare prestigio e lustro all’immagine dell’azienda.

    Come referenze per questa azienda credo basti segnalare questo lavoro, altamente impegnativo non solo per la complessità dell’opera, ma per l’organizzazione e la tempistica richieste, essendosi dovuto assemblare i vari componenti, costruiti in officina, in un cantiere distante alcune centinaia di chilometri.”

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  • Casi studio

    Caso studio – ULSS 8

    RIASSUNTO

    ULSS 8 è un’azienda sanitaria locale della Regione Veneto che vanta oltre 6.000 dipendenti e 6 ospedali. Il suo obiettivo primario è di migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini per poter soddisfare bisogni sempre più complessi.

    Si basa su solidi valori umani, quali solidarietà e trasparenza e, investe molto nella formazione del personale e nel potenziamento delle sue strutture.

    A tale fine si è rivolta a noi per potenziare il reparto di dermatologia dell’ospedale in via Rodolfi (Vicenza) con nuove pareti divisorie per i locali di Fototerapia.

    Ecco come abbiamo realizzato l’opera per ULSS 8, unendo funzionalità ed eleganza.

    LA SFIDA

    Per l’ospedale di via Rodolfi (Vicenza) la richiesta ci è pervenuta dall’ingegnere Nardella, capo dell’ufficio tecnico.

    Dovevamo realizzare pareti divisorie rivestite sul lato esterno con lastre in policarbonato. Le diverse divisioni dovevano creare 3 spogliatoi e 3 spazi di per i macchinari di cura.

    L’opera non doveva avere il solo scopo funzionale, ma anche quello di dare alle persone (costrette a frequentare i freddi locali del reparto ospedaliero) un senso di benessere e di cura dei particolari, al fine di trasmettere una sensazione di importanza e tranquillità.

    Come realizzare il lavoro perfetto, unendo funzionalità ed eleganza per comunicare queste sensazioni?

    INTUIZIONI

    Questo progetto ha sicuramente messo a dura prova le capacità tecniche della nostra azienda, ma questo non ci ha impedito di analizzare al meglio i disegni consegnati dal cliente per poter creare una prima bozza.

    Dopo averla valutata e discussa con il cliente, sono state apportate le dovute modifiche e si è passati al progetto esecutivo.

    SOLUZIONE

    Per la realizzazione di questo progetto abbiamo deciso che le pareti autoportanti dovessero seguire una forma circolare.

    Abbiamo quindi tagliato con il laser le sagome seguendo i disegni esecutivi, in modo da rispettare questo andamento circolare, che secondo noi era in grado di comunicare alle persone tutte quelle sensazioni richieste dal cliente.

    Le lamiere di rivestimento sono state preparate con tutte le lavorazioni necessarie per il fissaggio delle lastre in policarbonato e per i punti di incernieramento ante porte.

    Prima di procedere con il montaggio della struttura è stata eseguita una verniciatura a polveri epossidiche essiccate a forno su tutto il materiale.

    RISULTATO

    L’opera ha soddisfatto le esigenze di ULSS 8, migliorando i locali di Fototerapia del reparto di Dermatologia del loro ospedale (via Rodolfi, Vicenza).

    Grazie al nostro lavoro le persone che saranno costrette a frequentare questo reparto ospedaliero non troveranno più ambienti freddi e potenzialmente poco incentivanti, ma saranno accolti in spazi che trasmettono calore e benessere, qualità fondamentali per migliorare l’approccio psicologico delle persone.

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    Caso studio – Antonio Sperotto

    RIASSUNTO

    Questo progetto è stato realizzato per un cliente privato, Antonio Sperotto.

    Siamo stati contattati dal suo architetto, Giovanni Fattori, per l’esecuzione di nuovi serramenti per l’abitazione privata del cliente. 

    Ecco come abbiamo realizzato l’opera per Antonio Sperotto, aggiungendo un tocco d’arte alla funzionalità dei serramenti.

    LA SFIDA

    Il lavoro richiedeva la chiusura di una zona ex sottoportico per la creazione di un’area open space.

    La richiesta avanzata dall’architetto riguardava la creazione di un sistema di serramenti con apertura anche scorrevole, che creasse un’ottima comunicazione tra ambiente esterno e ambiente interno.

    Come realizzare il lavoro perfetto, soddisfando questi requisiti?

    SOLUZIONE

    Per la realizzazione di questo progetto si è deciso di utilizzare dei profili della SECCO, serie EBE 85, con dei vetri a doppia camera, dove sono state ricavate delle inglesine orizzontali.

    Riguardo l’apertura scorrevole, il binario di scorrimento è stato incassato sul pacchetto del pavimento, predisponendo prima un apposito sistema di drenaggio.

    RISULTATO

    L’opera ha soddisfatto pienamente le esigenze del nostro cliente e dell’architetto Giovanni Fattori, che ci ha dato un giudizio di 9 su 10, lasciando la seguente recensione:

    “Il mio giudizio per il tuo lavoro è pari a 9, hai una struttura in grado di eseguire qualsiasi lavorazione, anche sui serramenti in acciaio che non sono facili da realizzare”.

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